giovedì 30 gennaio 2014

Zacinto - il paradiso delle tartarughe


 

Sono a Zacinto, sono venuto (per stare) in pace, sono in vacanza...



Il mio soggiorno su quest' isola è stato per puro divertimento, ho lasciato da parte le mie guide, la mia curiosità e mi sono semplicemente concesso qualche giorno di relax. 
Avevo appena finito un tour del Peloponneso abbastanza impegnativo; questo era il progetto, mi sarei dedicato al mare e alla sabbia, viaggio pur sempre con un bimbo di pochi anni...

Zacinto e Cefalonia fanno parte di un arcipelago di sette isole chiamate per questo "Eptanissa"; queste sette isole sono anche indicate come le isole ionie, le altre che ne fanno parte sono Corfù, Leucada, Paxi e Citera (anche se quest'ultima si trova più in Egeo che nello Ionio, proprio sotto il Peloponneso).



Il traghetto che mi ha portato a Zacinto arriva nel porto dell'omonima città, capoluogo e porto principale dell'isola. Qui a Zacinto, da madre greca e padre italiano, nacque nel 1778 Ugo Foscolo.
La città ruota attorno ad un centro molto vivace, ma ricostruito interamente dopo che il terremoto del 1953 lo rase completamente al suolo.







Per il mio soggiorno a Zacinto ho scelto il litorale a sud, intorno a Laganas per due motivi: la baia di Laganas è dal 1999 Parco Nazionale marino, ambiente protetto perché su queste spiagge viene a depositare le uova la tartaruga Caretta Caretta (una delle specie a maggior rischio d'estinzione d'Europa).
L'altro motivo è che volevo regalarmi una giornata di immersioni per vedere la "Grecia sommersa" e  a Laganas ci sono diversi centri diving.
Non mi sono documentato molto su quello che avrei trovato a Zacinto e di questo faccio pubblica ammenda. Quello che ho trovato, infatti, va oltre ogni immaginazione.

 Le due vie principali di Laganas sono occupate da locali, pub, fast food, discoteche e strip club tanto da dare l'impressione di trovarsi in una piccola Las Vegas mediterranea.
Luci al neon e orde di turisti infestano il paese e la spiaggia stridendo non poco con il parco che gli è stato costruito intorno (non senza scontri tra enti ambientali e associazioni turistiche).
Il centro di Laganas è un continuo viavai di mezzi a due, tre e quattro ruote noleggiati da giovani chiassosi e con poco rispetto di tutto ciò che li circonda. La musica dentro e fuori i locali viene sparata ad alto volume ad ogni ora del giorno e della notte mettendo a dura prova la tenuta nervosa delle persone "normali".


La parte piacevole di quest' isola (c'è anche questa, e ce n'è molta) è tutta oltre Laganas, ovviamente per chi non è alla ricerca del divertimento sfrenato. L'isola è abbastanza piccola da poter essere visitata in un solo giorno e anche per chi cerca solo spiaggia e relax può trovare tutto ciò di cui ha bisogno. La parte a nord della città di Zacinto è molto meno turistica ed è possibile ancora trovare luoghi tranquilli in cui il ritmo delle giornate è scandito ancora dal sole. Ci sono piccoli paesi, monasteri isolati (qui a Zacinto si ritirò San Dionisio) e anche spiaggie poco affollate. Ma io sono a Laganas…

Anche la zona a sud di Zacinto ha molte spiaggie bellissime ma, siccome tutto il territorio fa parte del parco marino, molte di queste sono protette.
In tutte queste spiagge vigono delle regole ferree e associazioni di ambientalisti vigilano affinchè vengano (giustamente) rispettate. Le regole comprendono la chiusura delle spiagge dal tramonto all'alba. Nelle spiagge è severamente vietato piantare ombrelloni nei punti cui la sabbia è asciutta (il fatto che sia asciutta la rende più soffice, questa è la condizione preferita dalle tartarughe per scavare profonde buche e deporvi le uova). Infine sarebbe consigliabile non fare escurzioni in barca in tutta l'area del golfo di Laganas, questo tutto per non disturbare le tartarughe nel loro periodo riproduttivo (da luglio a ottobre).
E' importante rispettare queste semplici regole soprattutto  in spiagge come quella di Daphni dove le leggi di tutela non vengono ancora attuate.
Molti tour operator offrono, però, gite in barche con il fondo trasparente proprio per dare la possibilità ai turisti di avvistare le tartarughe nel loro habitat. Questo causa un forte stress ai tranquilli rettili marini.



Su consiglio del cameriere di uno dei pochi ristoranti decenti del paese (il "Bella Napoli" non è solo decente, è un ottimo ristorante italiano, ne parlerò in seguito…) siamo andati alla spiaggia di Gerakas. Questa splendida spiaggia si trova all'estremità meridionale della punta sud-orientale di Zacinto. Tutto questo sperone di roccia è una zona molto rigogliosa e molto frastagliata, per percorrere 30 chilometri bisogna guidare quasi un'ora.
Anche la spiaggia di Gerakas si trova all'interno del parco nazionale ed è un'oasi protetta dove le tartarughe vengono a deporre le uova. Proprio per questo la parte di spiaggia addossata alla parete rocciosa, dove la sabbia è asciutta, quindi più soffice, è riservata alla deposizione e alla schiusa delle uova.

A delimitare e proteggere le zone dove è avvenuta la deposizione sono posti dei cartelli in legno appoggiati sulla sabbia, con tanto di data di deposizione (periodo di incubazione per le uova di 60 giorni).

La spiaggia di Gerakas è un vero paradiso, ma solo nelle ore più prossime all'apertura e alla chiusura. Nelle ore centrali della giornata è molto affollata ed è difficile trovare posto se si arriva dopo le 10.30/11 di mattina. C'è anche una buona parte di spiaggia libera (al di fuori dell'area transennata), ma bisogna avere al seguito qualcosa per ripararsi dal sole...

La sabbia, per noi che veniamo dal Peloponneso, è una bellissima sorpresa, incredibilmente soffice. Il fondale degrada dolcemente e questo fa sì che la spiaggia sia particolarmente adatta ai bambini.
L'acqua è, ovviamente, pulitissima e solo il colore giallo ocra della spiaggia non la fa apparire cristallina.

La lunghissima spiaggia di Laganas, all'altezza del centro del paese, è ridotta ad una strettissima striscia di sabbia invasa da giovani chiassosi. Nella parte più orientale, però, riacquista gran parte del suo spazio diventando una bellissima spiaggia sabbiosa; questo grazie anche a strutture organizzate ed alberghi e resort di lusso.
Ho frequentato poco questa spiaggia perchè mi sono lasciato tentare dall'ozio. Avevo prenotato un albergo a poche centinaia di metri dalla spiaggia per i servizi che offriva, elogiati dai clienti che vi avevano soggiornato.
Niente di più vero. L'Hotel Castelli, da questo punto di vista, è incredibile. Piscina, bar, camere... tutto molto pulito e perfettamente organizzato. Quello che più sorprende è la gentilezza e disponibilità dello staff nel riuscire a risolvere ogni minimo problema e nel soddisfare ogni richiesta. Sarete coccolati come bimbi, quindi, se non volete cedere all'ozio e ad ogni comodità, non andateci.



Zacinto sott'acqua:
 
Tutta la zona a sud dell'isola di Zacinto ha diversi siti di immersione, soprattutto intorno al corno occidentale dell'isola. Di conseguenza non è difficile trovare centri diving perfettamente organizzati.

L'immersione che più mi è piaciuta è stata quella intorno allo scoglio di Maratonissi, un scoglio di calcare che sorge proprio in mezzo al golfo di Laganas.
L'acqua cristallina, in Grecia, sembra una prerogativa scontata, qui non fa eccezione e, proprio a metà immersione, il mio gruppo è arrivato in un' enorme vasca. Il fondale era interamente ricoperto di sabbia molto chiara e le pareti formate da roccia scura che si innalsava verticalmete per diversi metri.


 L'acqua trasparente, pochi pesci ed il silenzio rotto solo dalle mie bolle... la sensazione unica dell'assenza di gravità... una magia! Ho girato su me stesso quattro o cinque volte, ho perso tempo in quello splendido acquario naturale, ho consumato aria giocando come un bimbo felice. Ero in un' altra dimensione, probabilmente la fantomatica quarta dimensione dove nulla è reale, dove esisto solo io... un sogno!


Torno con i piedi per terra o, meglio, con la testa fuori dall'acqua. L'immersione è finita ma, come sempre, ne sento ancora il dolce sapore in bocca.
Tornando a riva abbiamo incrociato 4 barconi stipati di turisti chiusi a cerchio intorno ad un punto preciso, erano riusciti a scovare qualche tartaruga e, come squali affamati, ne stavano facendo un banchetto. Questo "cannibalismo" a spese di esseri viventi attenua un po' il piacere provato sott'acqua. Il rispetto per il mare è (dovrebbe essere) uno dei valori di chi ama questo immenso mondo che non ci appartiene e che continuiamo a sciupare.


Finito il soggiorno a Zacinto ho attraversato l'isola solo per recarmi al porto di Agios Nicolaos all'estremo nord dell'isola. Da questo porto partono i traghetti per Cefalonia e per le visite turistiche via mare su tutta la costa nord occidentale dell'isola.
Quello che ho visto attraversando Zacinto è un'isola con una vegetazione molto sviluppata, paesi tranquilli e gente semplice. Caratteri completamente diversi rispetto alla "sfigurata" Laganas.

 


La costa è molto frastagliata e cade in acqua con scogliere spesso scoscese o poco accessibili ma comunque molto pittoresche.





Sul margine occidentale dell'isola si innalzano scogliere bianchissime tra le quali trova posto una spiaggia accessibile solo dal mare ed un relitto che la caratterizza: Navagio beach. Io non l'ho vista, non ho avuto tempo, ma nessun viaggio a Zacinto dovrebbe tenerla fuori dalle sue mete.



Dal porto di Agios Nicolaos, come ho detto, partono sia i traghetti di linea che collegano Zacinto con Cefalonia (principalmente), per Navagio beach, ma anche per le crociere che portano i turisti alla scoperta di magnifiche grotte, le grotte Azzurre.

Tutta la costa al vertice nord dell'isola ne è piena, un'immesa groviera di roccia con un mare che si colora di un azzurro a tratti intenso e a tratti chiarissimo.





Qui finisce il mio piccolo giro per Zacinto, probabilmente ho visto una minima parte di quello che l'isola mi avrebbe offerto, ma è stato comunque utile a far crescere la curiosità per queste isole, famose per il turismo balneare o per quello legato al divertimento, ma poco per le bellezze naturali che possono mettere a disposizione. Un luogo dove tornare... prima o poi.

Prima di chiudere ho promesso che avrei parlato del ristorante "Bella Napoli" (e non solo). Di solito, quando sono all'estero, non vado in cerca di ristoranti italiani ma, viaggiando con un bimbo piccolo, qualche volta c'è la necessità di "spezzare" i tour culinari di sapori nuovi mediante qualcosa di buono, poco condito e conosciuto.
Ho scovato questo ristorante grazie a Trip Advisor, ammetto che senza un aiuto sarebbe stato difficile trovare qualcosa di commestibile (senza riempirsi di fritture, grassi e surrogati del cibo "normale) nel centro di Laganas. Pizza e pasta ottime, un ambiente semplice e personale giovane e gentile. Ottimo!
Un altro modo di scovare locali dove mangiare è chiedere al proprio albergo (se non è fornito di risotrante o ti consiglierà senz'altro il proprio). Mi è stato consigliato "El Greco", fantastico ristorante di cucina tradizionale posto subito dietro la spiaggia di ponente (rispetto a Laganas).
Tutti i piatti tipici che abbiamo assaggiato erano molto buoni; il cortile su cui è ricavato il ristorante è coperto di alberi, l'ambiente è molto caratteristico, fresco e tranquillo. Inoltre il prezzo della cena non era troppo elevato. Da consigliare.

martedì 28 gennaio 2014

Le spiagge greche



Ora che ho finito il “lavoro” di visita, inizia il meritato svago. Ho davanti a me una settimana di ozio, bagni e lettura su alcune delle più belle spiagge della Grecia continentale.
La meta designata per il mare è la penisola Calcidika che, leggendo su varie riviste e guide, nasconde spiagge bellissime nascoste da una vegetazione rigogliosa.
I primi due giorni li spendo a Ouranopoli, la spiaggia, come su buona parte delle coste greche, è composta di piccoli sassi. Questo sembra essere il vero “lato negativo” delle spiagge elleniche.

Anche in acqua, tolti i primi due o tre metri di pietrisco arrotondato, comincia una sabbia dorata che, con i raggi di sole, si illumina accendendosi di bagliori dorati dovuti a scaglie di un minerale.
L’effetto è stupefacente, sembra di nuotare nell’oro, con tanto di acqua color turchese. In più ci sono sdraio e ombrelloni gratuiti, gestiti da un piccolo bar che “sforna” birre alla giusta temperatura.


La seconda spiaggia che mi accingo a scoprire si trova nella penisola di Sithonia, a Sarti. Si tratta di una piccola località balneare sulla costa orientale del “dito medio” della penisola Calcidika, paradiso di surfisti e luogo tranquillo di villeggiatura.
Nel tratto di strada che separa l’inizio della penisola e Sarti, si aprono delle spiagge tra le più belle della Grecia e non sono neanche troppo difficili da raggiungere. Quasi tutte, però, fanno parte di piccole baie scavate su insenature rocciose.

Arrivato a Sarti, mi affaccio subito sulla lunghissima spiaggia sabbiosa. Il panorama è grandioso con il mare leggermente mosso, l’acqua color turchese, la sabbia del colore dell’ambra (ma finalmente SOLO sabbia) ed il monte Athos sullo sfondo.
Inoltre, il piccolo bar che gestisce la spiaggia, prepara anche insalate, tramezzini ed un' immensa macedonia. Probabilmente passerò tutti i tre giorni in programma ad oziare sulla spiaggia.


Come per Kastraki, anche per Sarti voglio introdurre una nota che fa parte della “logistica” del viaggio. La mia guida m’indicava un solo ristorante dove mangiare e, chiedendo informazioni in giro, tutti mi hanno consigliato lo stesso locale: il Kibotos.
Tutti i tre giorni che ho passato a Sarti sono venuto in questo ristorantino, con tavoli sotto una veranda pavimentata con sabbia e rallegrata da sedie colorate. Nel corso di tre cene ho provato tutti i piatti di pesce che propone il locale (il numero di portate non è elevato quindi non c'è troppo imbarazzo nella scelta) senza riuscire a scegliere un piatto come il migliore. Alici fritte, polipo alla griglia, ma anche spigole e orate alla brace. Fantastico! Il miglior pesce mangiato in Grecia.


Riparto da Sithonia alla volta di Kala Skioni sulla penisola di Kassandra. Quest' ultima meta l’ho scelta perché si trova distante una sola ora  dall’aeroporto di Salonicco (da dove dovrò ripartire) e per la sistemazione in una struttura all’apparenza “normale”.
Ho alloggiato in un miniappartamento vicino a Kala Skioni, piccolo paese di pescatori a poca distanza da Possidi (rinomata per la lunga spiaggia poco più a nord).
L’hotel a gestione familiare si chiama Alexandrina e la scelta è stata determinata dai commenti lasciati dai clienti che vi avevano alloggiato: pulizia, vicinanza al mare, disponibilità di ombrelloni e sdraio in spiaggia riservati ai clienti ed infine… la cucina del ristorante.

All’Alexandrina, la signora Alexandra cucina per i pochi posti che da sola riesce a coprire, ma quello che esce dalla sua cucina è sempre superlativo.
Si può ordinare anche da un menù, come in ogni ristorante, ma la signora Alexandrina propone ogni giorno due piatti e in dieci minuti si viene serviti. Posso affermare che la “Moussaka” (piatto tipico greco che assomiglia alla nostra parmigiana di melanzane) della signora Alexandra non ha rivali in tutta la Grecia (che ho attraversato). Potrei parlare anche di Souvlaki, verdure ripiene, rape rosse all’aglio. Ho fatto in albergo colazione, pranzo e cena per tre giorni consecutivi. SUPERLATIVO.
Per il resto, la struttura si trova sopra la strada statale, abbastanza in alto da non sentire il rumore delle macchine che sfrecciano. Subito sotto la strada c’è la piccola spiaggia con gli ombrelloni dell’albergo. Anche qui il mare è stupendo e l’acqua calma fa risaltare il colore dell’acqua trasparente.
Poco a nord di Kala Skioni c’è Possidi, questo paese sorge a poca distanza da una lingua di terra che per mezzo chilometro s’incunea nel mare con sabbia che, da granulosa, diventa fine ed assolutamente bianca.

Poca gente si spinge fino in fondo alla punta, poiché la zona è completamente sprovvista di vegetazione, ma lo scenario è di quelli da cartolina. Sul lato nord, la lingua di sabbia bianca forma una baia aperta con un fondale non troppo profondo. I raggi del sole penetrano fino al fondo illuminando il fondale e donando un colore turchese a quest’acqua limpida.


Qui concludo il mio tour nella Grecia continentale, realizzato diversi anni dopo averlo iniziato a sognare. Quello che spero di portare a casa dopo ogni viaggio è la smania di ripartire, di non abbandonarmi al distacco ma di continuare a sognare dei posti che ho appena lasciato. Questo, in Grecia, si compie a dovere.
Le "scoperte" a cui sono arrivato mi lasciano un'eccitazione che difficilmente riuscirò a sopire. Gli odori, i colori e la Natura hanno prodotto un incanto nel quale dovrò affrettarmi a tornare.

lunedì 27 gennaio 2014

Le spiagge del Peloponneso

Dopo aver visitato Argolide, Laconia e Messenia… eccomi sulle spiagge del Peloponneso...
La spiaggia tra Pounta e l'isola di Elafonissos

La spiaggia più spettacolare che ho visto è quella di fronte l'isola di Elafonissos, a Pounta.
E' una spiaggia in sabbia di colore giallo chiaro. La luce del sole abbagliante, la spiaggia quasi bianca ed il mare di un azzurro cristallino danno alla spiaggia un aspetto "tropicale". Con un traghetto ed in soli 10 minuti si può raggiungere la vicinissima isola di Elafonissos, ma la splendida spiaggia (vera attrattiva dell'isola) è a circa 4 chilometri dal porto per cui è utile imbarcarsi con un mezzo di locomozione.


Il relitto e la spiaggia a nord di Gytheio
Le spiagge della costa orientale della Laconia sono generalmente di sabbia, quelle più belle sono a nord di Monemvasia e ad est di Gyteio.
Le tre spiagge di Skoutari sono distanti pochi minuti a piedi l'una dall'altra e su due di esse c'è una taverna. Solo sulla spiaggia più orientale, però, ci sono attrezzature come ombrelloni e sedie a sdraio in affitto e la spiaggia è di sabbia.
Skoutari
La spiaggia di Nyfi

Nel Mani, come detto, ci sono moltissime spiagge e baie. La maggior parte (non posso dire tutte, ma lo penso) sono con pietre arrotondate o veri e propri scogli.
Per chi ha bimbi piccoli è un po' scomodo. L'acqua, neanche a dirlo, è trasparente. In alcuni casi dava la sensazione di non esserci affatto.
E' il caso della spiaggia di Nyfi, nel Mani Laconiano. 

Non è facile raggiungerla per via delle indicazioni stradali assenti o illeggibili, ma una baia vale l'altra. Il lato positivo è che nessuna è troppo frequentata almeno fino all'ora di pranzo.

Altra bellissima spiaggia è quella di Kokkala, poco più a sud. Quest'ultima è molto frequentata perchè molto vicino alla strada che circonda la penisola.
Anche nel versante occidentale del Mani Laconico ci sono innumerevoli baie.

Gerolimenas
Spiaggia di Voidokilia
Quella di Gerolimenas è il palcoscenico ideale per godersi lo spettacolo del paese che sorge tutt'intorno alla baia. L'acqua è limpida ed i consueti sassi non fanno da comodi cuscini.









Sulle spiagge della Messenia domina (finalmente) la sabbia. La spiaggia di Gialova è molto frequentata tanto che non è facile trovare posto se si arriva in tarda mattinata o primo pomeriggio.

A pochi chilometri da Gialova c'è la spettacolare spiaggia di Voidokilia, dalla perfetta forma di emiciclo e separata dal mare da un'alta scogliera aperta per pochi metri.

La spiaggia è abbastanza lontana da paesi e strutture tanto da non renderla sovraffollata ma, se decidete di fermarvi tutta la giornata qui, organizzatevi con cibo e acqua.



Spiaggia di Zacharo
Ancora più a nord c'è la lunghissima spiaggia di Zacharo. La spiaggia è in fine sabbia scura e le poche strutture che la animano sono molto affollate. La spiaggia è invasa da giocatori di racchettoni che in alcuni casi devantano anche molesti.
Le spiagge della Messenia, tranne Voidokilia, non sono rinomate per la loro bellezza. Credo sia dovuto al colore della sabbia, spesso scura, ed all'acqua i cui colori non sono quelli con cui ci figuriamo le spiagge greche. Non posso, però, affermare che l'acqua fosse sporca, tutt'altro. Spesso, però, ci sono alghe in sospensione che contribuiscono a conferire un aspetto scuro, non cristallino.

domenica 26 gennaio 2014

Il Mani Laconiano



 


Il giorno successivo è dedicato alla visita della regione del Mani Laconiano.
Questa parte di Peloponneso è caratterizzata da ripide e aride colline che si alzano dal mare e nascondono, negli intrigati meandri del periplo, paesini caratteristici della regione.


Quello che li rende "tipici" sono le particolari torri che costituiscono il nucleo principale di quasi ogni casa, denominate "case turrite". Sono torri a base quadrata in cui il rapporto tra l'altezza e la base dona un aspetto tozzo e poco slanciato.

La pietra con cui sono costruite, generalemte reperita in loco come per tutte le costruzioni rupestri, è dello stesso colore delle colline, un giallo ocra molto tenue, tanto che capita di accorgersi di questi paesi solo quando ci si arriva vicino.

Vathia (o Vatheia) è il paese piu rinomato e spettacolare della regione grazie ad una posizione dominante sulla costa sottostante, bellissimi sono anche i piccoli paesi come Gerolimenas o Porto Kagio nella punta più meridionale. Ricche di fascino sono anche le più grandi Areopoli (città principale del Mani) e Gytheio.


Attraversare questi piccoli paesi di mattina presto permette di vederli in una veste inedita per i nostri tempi; poche persone in strada e nessuna macchina.
Gli unici rumori che regnano sono il leggero sciabordio del mare sulla spiaggia, il vento che soffia costante e leggero e il rumore di qualche attività che si ridesta per una nuova giornata.










A Gerolimenas, invece, sono arrivato all'ora di pranzo. Il traffico costante di auto e i tanti turisti assiepati nei ristoranti lungo la piccola baia, dimostra che tipo di attrazione turistica sia questo borgo.

Gerolimenas, di per sè, è un piccolo paese che in origine era abitato solo da pescatori. Gran parte delle case sono costruite con l'architettura tipica del posto e dubito che tutt'ora appartengano a dei pescatori. Il restauro subito (perfetto) gli ha conferito un aspetto più da case di villeggiatura che di abitazioni rurali.



Arrivando ad Areopoli dalla strada principale, invece, si notano palazzi e condomini come in qualunque altro paese ma, come ho detto, è il maggiore centro abitato della zona. Il piccolo centro storico è, però, bellissimo. Costruito intorno ad un'ampia piazza, è formato da un intrico di stradine circondate da palazzi, case e chiese costruite, anche qui, con l'architettura tipica della zona. Mura massicce in pietra di un colore giallo ocra e tetti in tegole rosse.

Areopoli era la roccaforte della famiglia Mavromihalis che diede i natali a Petros, patriota locale che proclamò l'insurrezione contro i turchi nel 1721.
Proprio questa famiglia fece costruire la magnifica chiesa di Agios Ioannis (San Giovanni) adorna di affreschi naif.








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