Ora che ho finito il “lavoro” di visita, inizia il meritato svago. Ho davanti a me una settimana di ozio, bagni e lettura su alcune delle più belle spiagge della Grecia continentale.
La meta designata per il mare è la penisola Calcidika che, leggendo su varie riviste e guide, nasconde spiagge bellissime nascoste da una vegetazione rigogliosa.
I primi due giorni li spendo a Ouranopoli, la spiaggia, come su buona parte delle coste greche, è composta di piccoli sassi. Questo sembra essere il vero “lato negativo” delle spiagge elleniche.
Anche in acqua, tolti i primi due o tre metri di pietrisco arrotondato, comincia una sabbia dorata che, con i raggi di sole, si illumina accendendosi di bagliori dorati dovuti a scaglie di un minerale.
L’effetto è stupefacente, sembra di nuotare nell’oro, con tanto di acqua color turchese. In più ci sono sdraio e ombrelloni gratuiti, gestiti da un piccolo bar che “sforna” birre alla giusta temperatura.
La seconda spiaggia che mi accingo a scoprire si trova nella penisola di Sithonia, a Sarti. Si tratta di una piccola località balneare sulla costa orientale del “dito medio” della penisola Calcidika, paradiso di surfisti e luogo tranquillo di villeggiatura.
Nel tratto di strada che separa l’inizio della penisola e Sarti, si aprono delle spiagge tra le più belle della Grecia e non sono neanche troppo difficili da raggiungere. Quasi tutte, però, fanno parte di piccole baie scavate su insenature rocciose.
Arrivato a Sarti, mi affaccio subito sulla lunghissima spiaggia sabbiosa. Il panorama è grandioso con il mare leggermente mosso, l’acqua color turchese, la sabbia del colore dell’ambra (ma finalmente SOLO sabbia) ed il monte Athos sullo sfondo.
Inoltre, il piccolo bar che gestisce la spiaggia, prepara anche insalate, tramezzini ed un' immensa macedonia. Probabilmente passerò tutti i tre giorni in programma ad oziare sulla spiaggia.
Come per Kastraki, anche per Sarti voglio introdurre una nota che fa parte della “logistica” del viaggio. La mia guida m’indicava un solo ristorante dove mangiare e, chiedendo informazioni in giro, tutti mi hanno consigliato lo stesso locale: il Kibotos.
Tutti i tre giorni che ho passato a Sarti sono venuto in questo ristorantino, con tavoli sotto una veranda pavimentata con sabbia e rallegrata da sedie colorate. Nel corso di tre cene ho provato tutti i piatti di pesce che propone il locale (il numero di portate non è elevato quindi non c'è troppo imbarazzo nella scelta) senza riuscire a scegliere un piatto come il migliore. Alici fritte, polipo alla griglia, ma anche spigole e orate alla brace. Fantastico! Il miglior pesce mangiato in Grecia.
Riparto da Sithonia alla volta di Kala Skioni sulla penisola di Kassandra. Quest' ultima meta l’ho scelta perché si trova distante una sola ora dall’aeroporto di Salonicco (da dove dovrò ripartire) e per la sistemazione in una struttura all’apparenza “normale”.
Ho alloggiato in un miniappartamento vicino a Kala Skioni, piccolo paese di pescatori a poca distanza da Possidi (rinomata per la lunga spiaggia poco più a nord).
L’hotel a gestione familiare si chiama Alexandrina e la scelta è stata determinata dai commenti lasciati dai clienti che vi avevano alloggiato: pulizia, vicinanza al mare, disponibilità di ombrelloni e sdraio in spiaggia riservati ai clienti ed infine… la cucina del ristorante.
All’Alexandrina, la signora Alexandra cucina per i pochi posti che da sola riesce a coprire, ma quello che esce dalla sua cucina è sempre superlativo.
All’Alexandrina, la signora Alexandra cucina per i pochi posti che da sola riesce a coprire, ma quello che esce dalla sua cucina è sempre superlativo.
Si può ordinare anche da un menù, come in ogni ristorante, ma la signora Alexandrina propone ogni giorno due piatti e in dieci minuti si viene serviti. Posso affermare che la “Moussaka” (piatto tipico greco che assomiglia alla nostra parmigiana di melanzane) della signora Alexandra non ha rivali in tutta la Grecia (che ho attraversato). Potrei parlare anche di Souvlaki, verdure ripiene, rape rosse all’aglio. Ho fatto in albergo colazione, pranzo e cena per tre giorni consecutivi. SUPERLATIVO.
Per il resto, la struttura si trova sopra la strada statale, abbastanza in alto da non sentire il rumore delle macchine che sfrecciano. Subito sotto la strada c’è la piccola spiaggia con gli ombrelloni dell’albergo. Anche qui il mare è stupendo e l’acqua calma fa risaltare il colore dell’acqua trasparente.
Poco a nord di Kala Skioni c’è Possidi, questo paese sorge a poca distanza da una lingua di terra che per mezzo chilometro s’incunea nel mare con sabbia che, da granulosa, diventa fine ed assolutamente bianca.
Poca gente si spinge fino in fondo alla punta, poiché la zona è completamente sprovvista di vegetazione, ma lo scenario è di quelli da cartolina. Sul lato nord, la lingua di sabbia bianca forma una baia aperta con un fondale non troppo profondo. I raggi del sole penetrano fino al fondo illuminando il fondale e donando un colore turchese a quest’acqua limpida.
Qui concludo il mio tour nella Grecia continentale, realizzato diversi anni dopo averlo iniziato a sognare. Quello che spero di portare a casa dopo ogni viaggio è la smania di ripartire, di non abbandonarmi al distacco ma di continuare a sognare dei posti che ho appena lasciato. Questo, in Grecia, si compie a dovere.
Le "scoperte" a cui sono arrivato mi lasciano un'eccitazione che difficilmente riuscirò a sopire. Gli odori, i colori e la Natura hanno prodotto un incanto nel quale dovrò affrettarmi a tornare.
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