Isole Ionie - Zacinto e Cefalonia


 

Sono a Zacinto, sono venuto (per stare) in pace, sono in vacanza...





Il mio soggiorno su quest' isola è stato per puro divertimento, ho lasciato da parte le mie guide, la mia curiosità e mi sono semplicemente concesso qualche giorno di relax. 
Avevo appena finito un tour del Peloponneso abbastanza impegnativo; questo era il progetto, mi sarei dedicato al mare e alla sabbia, viaggio pur sempre con un bimbo di pochi anni...

Zacinto e Cefalonia fanno parte di un arcipelago di sette isole chiamate per questo "Eptanissa"; queste sette isole sono anche indicate come le isole ionie, le altre che ne fanno parte sono Corfù, Leucada, Paxi e Citera (anche se quest'ultima si trova più in Egeo che nello Ionio, proprio sotto il Peloponneso).


Il traghetto che mi ha portato a Zacinto arriva nel porto dell'omonima città, capoluogo e porto principale dell'isola. Qui a Zacinto, da madre greca e padre italiano, nacque nel 1778 Ugo Foscolo.
La città ruota attorno ad un centro molto vivace, ma ricostruito interamente dopo che il terremoto del 1953 lo rase completamente al suolo.





La città di Zacinto


Per il mio soggiorno a Zacinto ho scelto il litorale a sud, intorno a Laganas per due motivi: la baia di Laganas è dal 1999 Parco Nazionale marino, ambiente protetto perché su queste spiagge viene a depositare le uova la tartaruga Caretta Caretta (una delle specie a maggior rischio d'estinzione d'Europa).
L'altro motivo è che volevo regalarmi una giornata di immersioni per vedere la "Grecia sommersa" e  a Laganas ci sono diversi centri diving.
Non mi sono documentato molto su quello che avrei trovato a Zacinto e di questo faccio pubblica ammenda. Quello che ho trovato, infatti, va oltre ogni immaginazione.

 Le due vie principali di Laganas sono occupate da locali, pub, fast food, discoteche e strip club tanto da dare l'impressione di trovarsi in una piccola Las Vegas mediterranea.
Luci al neon e orde di turisti infestano il paese e la spiaggia stridendo non poco con il parco che gli è stato costruito intorno (non senza scontri tra enti ambientali e associazioni turistiche).
Laganas
Il centro di Laganas è un continuo viavai di mezzi a due, tre e quattro ruote noleggiati da giovani chiassosi e con poco rispetto di tutto ciò che li circonda. La musica dentro e fuori i locali viene sparata ad alto volume ad ogni ora del giorno e della notte mettendo a dura prova la tenuta nervosa delle persone "normali".



La parte piacevole di quest' isola (c'è anche questa, e ce n'è molta) è tutta oltre Laganas, ovviamente per chi non è alla ricerca del divertimento sfrenato. L'isola è abbastanza piccola da poter essere visitata in un solo giorno e anche per chi cerca solo spiaggia e relax può trovare tutto ciò di cui ha bisogno. La parte a nord della città di Zacinto è molto meno turistica ed è possibile ancora trovare luoghi tranquilli in cui il ritmo delle giornate è scandito ancora dal sole. Ci sono piccoli paesi, monasteri isolati (qui a Zacinto si ritirò San Dionisio) e anche spiaggie poco affollate. Ma io sono a Laganas…

Anche la zona a sud di Zacinto ha molte spiaggie bellissime ma, siccome tutto il territorio fa parte del parco marino, molte di queste sono protette.
In tutte queste spiagge vigono delle regole ferree e associazioni di ambientalisti vigilano affinchè vengano (giustamente) rispettate. Le regole comprendono la chiusura delle spiagge dal tramonto all'alba. Nelle spiagge è severamente vietato piantare ombrelloni nei punti cui la sabbia è asciutta (il fatto che sia asciutta la rende più soffice, questa è la condizione preferita dalle tartarughe per scavare profonde buche e deporvi le uova). Infine sarebbe consigliabile non fare escurzioni in barca in tutta l'area del golfo di Laganas, questo tutto per non disturbare le tartarughe nel loro periodo riproduttivo (da luglio a ottobre).
E' importante rispettare queste semplici regole soprattutto  in spiagge come quella di Daphni dove le leggi di tutela non vengono ancora attuate.
Molti tour operator offrono, però, gite in barche con il fondo trasparente proprio per dare la possibilità ai turisti di avvistare le tartarughe nel loro habitat. Questo causa un forte stress ai tranquilli rettili marini.

Gerakas beach

Su consiglio del cameriere di uno dei pochi ristoranti decenti del paese (il "Bella Napoli" non è solo decente, è un ottimo ristorante italiano, ne parlerò in seguito…) siamo andati alla spiaggia di Gerakas. Questa splendida spiaggia si trova all'estremità meridionale della punta sud-orientale di Zacinto. Tutto questo sperone di roccia è una zona molto rigogliosa e molto frastagliata, per percorrere 30 chilometri bisogna guidare quasi un'ora.
Anche la spiaggia di Gerakas si trova all'interno del parco nazionale ed è un'oasi protetta dove le tartarughe vengono a deporre le uova. Proprio per questo la parte di spiaggia addossata alla parete rocciosa, dove la sabbia è asciutta, quindi più soffice, è riservata alla deposizione e alla schiusa delle uova.

A delimitare e proteggere le zone dove è avvenuta la deposizione sono posti dei cartelli in legno appoggiati sulla sabbia, con tanto di data di deposizione (periodo di incubazione per le uova di 60 giorni).

La spiaggia di Gerakas è un vero paradiso, ma solo nelle ore più prossime all'apertura e alla chiusura. Nelle ore centrali della giornata è molto affollata ed è difficile trovare posto se si arriva dopo le 10.30/11 di mattina. C'è anche una buona parte di spiaggia libera (al di fuori dell'area transennata), ma bisogna avere al seguito qualcosa per ripararsi dal sole...

La sabbia, per noi che veniamo dal Peloponneso, è una bellissima sorpresa, incredibilmente soffice. Il fondale degrada dolcemente e questo fa sì che la spiaggia sia particolarmente adatta ai bambini.
L'acqua è, ovviamente, pulitissima e solo il colore giallo ocra della spiaggia non la fa apparire cristallina.

La lunghissima spiaggia di Laganas, all'altezza del centro del paese, è ridotta ad una strettissima striscia di sabbia invasa da giovani chiassosi. Nella parte più orientale, però, riacquista gran parte del suo spazio diventando una bellissima spiaggia sabbiosa; questo grazie anche a strutture organizzate ed alberghi e resort di lusso.
Ho frequentato poco questa spiaggia perchè mi sono lasciato tentare dall'ozio. Avevo prenotato un albergo a poche centinaia di metri dalla spiaggia per i servizi che offriva, elogiati dai clienti che vi avevano soggiornato.
Niente di più vero. L'Hotel Castelli, da questo punto di vista, è incredibile. Piscina, bar, camere... tutto molto pulito e perfettamente organizzato. Quello che più sorprende è la gentilezza e disponibilità dello staff nel riuscire a risolvere ogni minimo problema e nel soddisfare ogni richiesta. Sarete coccolati come bimbi, quindi, se non volete cedere all'ozio e ad ogni comodità, non andateci.



Zacinto sott'acqua:
 
Tutta la zona a sud dell'isola di Zacinto ha diversi siti di immersione, soprattutto intorno al corno occidentale dell'isola. Di conseguenza non è difficile trovare centri diving perfettamente organizzati.

Isola di Maratonissi
L'immersione che più mi è piaciuta è stata quella intorno allo scoglio di Maratonissi, un scoglio di calcare che sorge proprio in mezzo al golfo di Laganas.
L'acqua cristallina, in Grecia, sembra una prerogativa scontata, qui non fa eccezione e, proprio a metà immersione, il mio gruppo è arrivato in un' enorme vasca. Il fondale era interamente ricoperto di sabbia molto chiara e le pareti formate da roccia scura che si innalsava verticalmete per diversi metri.


 L'acqua trasparente, pochi pesci ed il silenzio rotto solo dalle mie bolle... la sensazione unica dell'assenza di gravità... una magia! Ho girato su me stesso quattro o cinque volte, ho perso tempo in quello splendido acquario naturale, ho consumato aria giocando come un bimbo felice. Ero in un' altra dimensione, probabilmente la fantomatica quarta dimensione dove nulla è reale, dove esisto solo io... un sogno!


Torno con i piedi per terra o, meglio, con la testa fuori dall'acqua. L'immersione è finita ma, come sempre, ne sento ancora il dolce sapore in bocca.
Tornando a riva abbiamo incrociato 4 barconi stipati di turisti chiusi a cerchio intorno ad un punto preciso, erano riusciti a scovare qualche tartaruga e, come squali affamati, ne stavano facendo un banchetto. Questo "cannibalismo" a spese di esseri viventi attenua un po' il piacere provato sott'acqua. Il rispetto per il mare è (dovrebbe essere) uno dei valori di chi ama questo immenso mondo che non ci appartiene e che continuiamo a sciupare.


Finito il soggiorno a Zacinto ho attraversato l'isola solo per recarmi al porto di Agios Nicolaos all'estremo nord dell'isola. Da questo porto partono i traghetti per Cefalonia e per le visite turistiche via mare su tutta la costa nord occidentale dell'isola.
Quello che ho visto attraversando Zacinto è un'isola con una vegetazione molto sviluppata, paesi tranquilli e gente semplice. Caratteri completamente diversi rispetto alla "sfigurata" Laganas.

 


La costa è molto frastagliata e cade in acqua con scogliere spesso scoscese o poco accessibili ma comunque molto pittoresche.





Navagio beach
Sul margine occidentale dell'isola si innalzano scogliere bianchissime tra le quali trova posto una spiaggia accessibile solo dal mare ed un relitto che la caratterizza: Navagio beach. Io non l'ho vista, non ho avuto tempo, ma nessun viaggio a Zacinto dovrebbe tenerla fuori dalle sue mete.



Dal porto di Agios Nicolaos, come ho detto, partono sia i traghetti di linea che collegano Zacinto con Cefalonia (principalmente), per Navagio beach, ma anche per le crociere che portano i turisti alla scoperta di magnifiche grotte, le grotte Azzurre.

Grotte azzurre
Tutta la costa al vertice nord dell'isola ne è piena, un'immesa groviera di roccia con un mare che si colora di un azzurro a tratti intenso e a tratti chiarissimo.





Qui finisce il mio piccolo giro per Zacinto, probabilmente ho visto una minima parte di quello che l'isola mi avrebbe offerto, ma è stato comunque utile a far crescere la curiosità per queste isole, famose per il turismo balneare o per quello legato al divertimento, ma poco per le bellezze naturali che possono mettere a disposizione. Un luogo dove tornare... prima o poi.

Prima di chiudere ho promesso che avrei parlato del ristorante "Bella Napoli" (e non solo). Di solito, quando sono all'estero, non vado in cerca di ristoranti italiani ma, viaggiando con un bimbo piccolo, qualche volta c'è la necessità di "spezzare" i tour culinari di sapori nuovi mediante qualcosa di buono, poco condito e conosciuto.
Ho scovato questo ristorante grazie a Trip Advisor, ammetto che senza un aiuto sarebbe stato difficile trovare qualcosa di commestibile (senza riempirsi di fritture, grassi e surrogati del cibo "normale) nel centro di Laganas. Pizza e pasta ottime, un ambiente semplice e personale giovane e gentile. Ottimo!
Un altro modo di scovare locali dove mangiare è chiedere al proprio albergo (se non è fornito di risotrante o ti consiglierà senz'altro il proprio). Mi è stato consigliato "El Greco", fantastico ristorante di cucina tradizionale posto subito dietro la spiaggia di ponente (rispetto a Laganas).
Tutti i piatti tipici che abbiamo assaggiato erano molto buoni; il cortile su cui è ricavato il ristorante è coperto di alberi, l'ambiente è molto caratteristico, fresco e tranquillo. Inoltre il prezzo della cena non era troppo elevato. Da consigliare.


Cefalonia

Sami
Anche il soggiorno a Cefalonia, come quello a Zacinto, era orientato al riposo e al mare. Avevo però in programma di vedere alcune spiagge, soprattutto della parte nord dell'isola, e qualche paese, Argostoli, il capoluogo, compreso.
Per questo ho scelto il paesino di Agia Efimia come base, sarei stato vicino a molte spiagge del versante nord e proprio ad Agia Efimia ha sede un centro Diving; speravo di regalarmi almeno una giornata di immersioni anche qui a Cefalonia.
Questo paesino si trova sul versante orientale dell'isola, stretto in una gola tra due montagne ripide che lo proteggono a nord e sud e lasciano un piccolo golfo come sbocco sul mare. La posizione è spettacolare con l'isola di Itaca a fare da sfondo.

Di suo, Agia Efimia non ha una vera e propria spiaggia se non una sottile striscia di ghiaia larga appena un paio di metri. L'acqua del golfo è comunque pulita, ma il molo del paese, che si sviluppa sul lato sinistro del golfo, fronteggia la spiaggia ed il colpo d'occhio non è dei più belli.











Al di fuori del paese, dove il piccolo golfo si apre allo stretto che da nord, tra Cefalonia e Itaca, conduce al porto di Sami (il porto più grande dell'isola) si schiudono punti di accesso al mare, non si possono definire spiagge, in quanto la sabbia o la solita ghiaia mancano nella maggior parte dei casi. Le piccole baie di roccia si aprono su un mare limpido e, com'è facile immaginare, sono sempre sovraffollate.


Agia Efimia

 La spiaggia più conosciuta di Cefalonia è senz'altro Myrtos bay, a soli 15 minuti da Agia Efimia. Anche questa spiaggia, come la maggior parte delle spiagge che ho incontrato, è pressoché deserta fino alle 10 di mattina dopo di che arrivano flotte di auto e interi autobus a scaricare bagnanti che si trattengono fino a sera.

Myrtos bay
Fortunatamente la spiaggia è enorme ed in gran parte libera, chi arrivasse qui nelle ore di maggior affollamento deve portarsi almeno un ombrellone per proteggersi dal sole.
Myrtos bay è la spiaggia scenograficamente più bella di Cefalonia e tra le più belle di tutta la Grecia. La vista dall'alto è spettacolare, complici le ripide scogliere che la circondano sui tre lati, scogliere di calcare bianco come bianca è la spiaggia.

Il mare attraversa molte delle gradazioni del blu, da molto intenso al largo fino a diventare celeste in prossimità della riva. La spiaggia, formata da ciottoli e ghiaia di calcare arrotondato, si dissolve nell'acqua marina tanto da dare l'effetto di latte versato nel mare.
La visibilità infatti è pari a zero; con la maschera non riuscivo a vedere il palmo della mia mano.
Il fondale tende a scendere molto rapidamente, dopo appena 5 metri l'acqua è già abbastanza alta da coprirmi completamente.

Anche la sabbia, composta da ghiaia e sassi, non è molto comoda per camminare a piedi nudi. Le scarpe da scogli sono molto utili se si vuol godere di questa splendida spiaggia senza troppi fastidi.
Affascinante anche il suono che produce l'infrangersi delle onde sulla battigia. I ciottoli arrotondati che sbattono e rotolano tra di loro producono un suono basso e costante, a mio avviso molto rilassante.

Myrtos bay è senz'altro una spiaggia bellissima se vista da lontano. Scenograficamente incredibile ma, all'atto pratico, non molto "comoda" e, visto che sono in compagnia di un bimbo, poco adatta ai sui divertimenti.











Kiriaki beach
Da Myrtos bay verso sud si apre l'omonimo golfo di Myrtos, il golfo è circondato da piccole baie e spiagge dove la visibilità dell'acqua torna ad essere quella "normale" e i ciottoli sono sostituiti da una componente importante di sabbia. La spiaggia di Kiriaki è molto meno affollata di Myrtos sebbene si trovi a pochi chilometri di distanza. Un ulteriore deterrente (almeno per gli autobus) è che la strada per arrivare non è delle migliori. Contorta e dissestata non è di facile accesso, ma qui ci si può concedere un po' di riposo. Arrampicato a metà collina c'è anche un ristorante di poche pretese, ma che per un'insalata greca chiede pochi spicci. Per arrivarci bisogna risalire una ripida scalinata che, solo questa, fa venir fame.

Alla ricerca di altre spiagge per Cefalonia, mi sono spinto all'estremo nord. Geograficamente  questa piccola penisola presenta alte montagne che scendono a picco nel mare e non di rado si aprono piccole spiagge o baie difficilmente accessibili, ma molto spettacolari. Tutta la zona è caratterizzata da una vegetazione rigogliosa e da vedute spettacolari. Una curiosità: su tutto il versante nord occidentale dell'isola arrivano le trasmissioni radio italiane: Radio Capital, 101, Rai1, 2 e 3… non Radio 105 (la solita coperta corta).














Sulla punta più settentrionale, poco lontano da Fiskardo, il paese più importante della zona, c'è una piccola insenatura straordinario. Si tratta della baia di Emblissi.


Anche qui la sabbia non compare minimamente, tutta la spiaggia è composta di pietre e scogli.




Emblissi bay
L'acqua limpida ed il fondale fanno si che il mare prenda dei colori inusuali. Il fondale (dove stranamente c'è un po' di sabbia) è bellissimo, con maschera e respiratore c'è veramente da divertirsi.
Pesci colorati e stelle marine molto grandi e di colore arancione,  sono tranquilli compagni di bagni interminabili.



Sul versante orientale di Cefalonia ho passato un intero pomeriggio sulla spiaggia di Sami.
La spiaggia è in gran parte libera ed è di facile accesso; a lato del campeggio di Sami (Camping Karavomilos) c'è la spiaggia con ombrelloni e sdraio (a pagamento) e, volendo,  piscina e bar del campeggio.
Sami beach

Per il resto, la lunga spiaggia è composta dai soliti ciottoli e ghiaia, non è molto frequentata ed il panorama che si osserva è affascinante.
Sopra un' acqua di un intenso blu scuro "galleggia" l'isola di Itaca proprio davanti agli occhi e il versante orientale di Cefalonia sulla sinistra, con una folta vegetazione  e alte montagne a caratterizzarne il paesaggio.
Non mi è sembrata, però, una di quelle spiagge che non dimenticherò mai.




Antisamos beach
Risalendo la collina sopra Sami si arriva ad una spiaggia che, per alcuni aspetti, è una di quelle che sarà difficile dimenticare. Si tratta della spiaggia di Antisamos, le alte e rigogliose colline che la circondano compongono una cornice impressionante. Il mare è bellissimo e la spiaggia, nonostante i soliti sassi e la ghiaia, è comunque spettacolare.















C'è poi da considerare il fatto che la spiaggia gode della stessa fama di Myrtos bay, fama meritata per la sua bellezza, ma che la rende, inevitabilmente, sovraffollata.
Ciottoli e ghiaia sono ormai compagni di vacanza, ma rendono necessario l'affitto di sdraio ed ombrellone visto che sdraiarsi o sedersi su questi sassi è oltremodo scomodo.



Per quanto riguarda i paesi da visitare, qui a Cefalonia, ho scelto Argostoli (il capoluogo), Fiskardo, Assos e Sami.
Fiskardo
C'è da dire che tutti i paesi della zona (isole ed entroterra) sono stati completamente rasi al suolo dal terremoto del 1953, hanno così perso la maggior parte del loro fascino.
Fanno eccezione Fiskardo, all'estremo nord dell'isola, e Assos che miracolosamente vennero risparmiati dalla distruzione.

Fiskardo è un piccolo paese perfettamente conservato soprattutto nella parte intorno al molo. Le facciate delle case color pastello ed i fiori variopinti presenti un po' ovunque compongono un colpo d'occhio fantastico.
La nota dolente è l'intenso viavai di turisti che affollano costantemente il centro. L'attracco di grossi traghetti stipati di gente congestiona ulteriormente le strette vie del centro, turisti invasati con macchinette fotografiche al collo non perdono tempo ad affollare i numerosi negozi di cianfrusaglie.
Visto il traffico di gente i ristoranti si sono adeguati, il conto presentato è comparabile solo ai ristoranti di Rimini.



Il piccolo paesino di Assos, invece, si è sviluppato  nel piccolo lembo di roccia che unisce Cefalonia ad uno sperone roccioso poco lontano dalla costa.
Questo piccolo paese, come Fiskardo, conserva gli edifici originali in "stile veneziano" perfettamente ristrutturati.
Assos ha due piccole spiagge che si aprono ai due opposti versanti della lingua di roccia, anche queste rocciose e superaffollate.
Arrivano qui moltissimi turisti, per lo più in auto, tanto che il paese non riesce a riceverli. Difficilissimo trovare un parcheggio in tutta la zona ed anche i ristoranti sono pieni durante tutto l'arco della giornata.


Argostoli



Per ultimo arrivo ad Argostoli, il capoluogo dista tre quarti d'ora da Agia Efimia. I due paesi sono praticamente agli antipodi di Cefalonia. I chilometri non sono molti, ma l'orografia dell'isola è abbastanza complicata. Montagne molto alte e valli profonde costituiscono il profilo di tutta l'isola fino a raggiungere i 1628 metri del monte Ainos.



Il centro di Argostoli è stato completamente ricostruito a perfetta copia di come doveva apparire prima del terremoto. Geograficamente gode di una posizione molto favorevole, adagiata sul dolce pendio di una bassa collina affacciata su un piccolo golfo riparato. Il mare aperto, lo Ionio, si apre proprio alle sue spalle.
Il centro ruota tutto intorno a Plateia Vallianou, piena di ristorante e di gente a passeggio.




Cefalonia sott'acqua:
Come da programmi avrei passato almeno una giornata sotto il livello del mare e, come già detto, ad Agia Efimia ha sede un centro diving molto organizzato (aquatic.gr)
Noleggiata l'attrezzatura e compilati i moduli di rito siamo usciti in mare. La mattinata già calda, il cielo limpido ed il mare immobile già promettevano bene.
In 5 minuti siamo arrivati ai siti d'immersione, vicinissimi al porto e a ridosso di calette raggiungibili solo via mare. Espulsa l'aria del "giubbotto di galleggiamento" (il GAV) si scende su un fondale basso, 7 o 8 metri e si parte costeggiando la parete di sinistra; nel frattempo la profondità è arrivata a quasi 25 metri e raggiungiamo il primo obbiettivo dell'immersione. Un'enorme mina inesplosa (e disinnescata) che riposa placidamente su una parete scoscesa di roccia e sabbia. La forma sferica e il grande foro superiore la fanno assomigliare ad un'anfora affondata con chissà quale nave.
Proprio questo è il secondo target dell'immersione, si risale fino a 12/15 metri per tornare verso il gommone. La parete, questa volta sulla nostra destra, è cosparsa di resti di anfore romane (così ci aveva riferito la guida durante il briefing pre-immersione). Sono riconoscibili i particolari manici e il collo stretto ed allungato. Ce ne sono migliaia raggruppati in punti precisi, segno che il carico o la nave stessa   erano naufragati proprio su queste coste per chissà quale incidente. Magari una tempesta improvvisa che le ha spinte su questi scogli acuminati che risalgono fino al pelo dell'acqua.
Dopo 45 minuti si chiude una bellissima immersione, coronata da un branco di piccoli pesci che saltano fin fuori dall'azzurra superficie dell'acqua a formare archi d'argento, segno che stanno scappando da qualche predatore.

Finisce così anche il soggiorno a Cefalonia e con questo la mia vacanza. Ritorno sulla terraferma grazie all'enorme traghetto che mi scaricherà a Patrasso, destinazione Atene.
Vorrei chiudere con un avviso importante ed alcuni suggerimenti pratici:
L'avviso importante può interessare chiunque si trova, come me, sull'"autostrada" che da Patrasso porta verso Atene costeggiando il profilo nord del Peloponneso (quella di maggior importanza e volume di traffico), l'autostrada 8A.
L'autostrada è a pagamento come se fosse una VERA autostrada ma c'è da aver paura. Probabilmente è LA STRADA PIU' PERICOLOSA CHE HO MAI PERCORSO!


Non tanto per le curve che ne rendono sinuoso il tracciato, ma più che altro per le sole due corsie che la compongono. Una corsia per ogni senso di marcia; solo in rari casi le due corsie sono separate da uno spartitraffico in cemento.
L'asfalto è in buone condizioni, questo porta gli automobilisti a correre più del normale. Il sorpasso è agevolato dall'auto più lenta spostandosi con metà veicolo sulla corsia d'emergenza, ampia quanto la carreggiata normale. Questa manovra, però, è a unico arbitrio dell'auto più lenta e non di rado porta la macchina veloce a superare la doppia linea continua centrale ed a sfiorare le auto che corrono nel senso contrario. Il tutto è ulteriormente reso più pericoloso dai frequenti lavori sul tracciato ed ai lati delle carreggiate con conseguente aumento di mezzi pesanti. Per non parlare dei bus che, stracolmi, trasportano turisti da un capo all'altro del Peloponneso. ATTENZIONE!

Per chi desiderasse muoversi con i traghetti tra le magnifiche isole Ioniche può avvalersi della collaborazione di Kefalonia-information.com, grazie a questo sito sono riuscito ad avere in anticipo i biglietti dei traghetti per le tratte minori (solitamente non reperibili in agenzia). Sito ricchissimo di informazioni su tutti gli aspetti dell'isola, dagli alloggi alle spiagge.

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