martedì 25 marzo 2014

Andar per la Grecia continentale


La Grecia Continentale vista da Barbara Oggiero, una "reporter per caso" su Vado Vedo Scatto Scrivo
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Grecia-Atene-Acropoli
La Grecia è una meta turistica interessante da visitare, capace di sturpire grazie alla sua variegata offerta.
In questo momento la Grecia è lo spauracchio d’Europa, il banco di prova su cui si giocano equilibri futuri e la sopravvivenza di economie basate più sulla fuffa finanziaria e capitalistica che sulla pragmatismo del lavoro e della terra. La sua particolare situazione, in bilico tra Euro e Dracma, pare penalizzare ora il turismo, eppure il Paese ellenico continua a essere una meta interessante da visitare, capace di stupire grazie alla variegata offerta. Con le sue coste bagnate da un mare cristallino, i molteplici siti archeologici, la vita tranquilla e i ritmi lenti di certi paesini, le alte montagne dagli scenari mozzafiato sono alcuni degli ingredienti che – mescolati con attenzione – possono comporre una bella vacanza o un viaggio da ricordare nelle sere fredde d’inverno.
L’itinerario parte da Atene, la conturbante capitale dominata dall’Acropoli, dove l’antichità si mescola con il moderno dei palazzi e dove lo sporco pare inossidabile, perché creato dai secoli di Storia. Diventata un museo a cielo aperto, con l’antica Agorá, templi e archi, la città offre diversi scorci interessanti da fotografare e dove fermarsi per godere il fresco degli alberi. Una metropoli caotica che la sera offre il proprio lato godereccio, con la marea di turisti ad affollare i numerosi ristoranti o cocktail bar aperti nel centro storico pedonale. Mentre, per trovare un po’ di tranquillità, bisogna salire nei quartieri Pláka-Anafiotiká, microcosmi turco-cicladici molto particolari.
Dove mangiareRistorante Scholarhio – Pláka
Da Atene, andando in direzione Nord per 350 km e con tappa intermedia (uscendo dall’autostrada) alle celebri Termopili ove campeggia la statua di Leonida, si raggiunge Meteore. Alte falesie separano i minuscoli centri di Kastraki e Kalambaka e ospitano piccoli monasteri, tra i luoghi più sacri per la religione ortodossa. Posizionati sulla sommità delle montagne, in passato si poteva accedere solo attraverso un argano manuale; diventati oggi più accessibili grazie alle strade (che non risparmiano però lunghe scarpinate), ciascun monastero è composto da un cortile centrale circondato dalle celle dei monaci, dalle stanze comuni e dalle cappelle dove sono custodite icone antiche e le pareti presentano dipinti murali di grande impatto visivo. Il luogo è da togliere il fiato, sia che si guardi lo strapiombo dai monasteri, che dai punti panoramici su cui inerpicarsi.
Dove dormireGogos Meteora Hotel (ospitalità e squisitezza –  con abbondantissima colazione)
Attraversando la Grecia ci si rende presto conto che il Paese ha avuto un grande passato, enfatizzato dai libri di storia e di filosofia, ma la sua primaria vocazione agricola permane, sopravvissuta ai corsi e ricorsi del tempo.Costellati da bancarelle che vendono zucche immense, gli oltre 400 km da Meteore a Olimpia (direzione Sud) evidenziano questo aspetto, e il paesaggio bruciato dal sole risulta fin alieno a chi è abituato a veder capannoni industriali in ogni fazzoletto di terra.
La strada passa il moderno ponte sul Golfo di Patrasso (pedaggio 12€), che apre le porte del Peloponneso, dove si trovaOlimpia. Una città moderna (e poco attraente) fa da corollario al sito archeologico (con ricco e interessante museo) dove si disputarono le prime Olimpiadi e – sebbene tutti gli edifici siano ridotti a pietre ammassate – con uno sforzo d’immaginazione è bello sapere di trovarsi dove s’è compiuta la Storia, improvvisando magari una gara di corsa nella pista dei 120 metri sotto un sole che non perdona.
Da Olimpia a Náfplio, 170 km e un’altra sponda del mare, si attraversano paesaggi costellati da bellezze naturali:alte montagne e piccoli paesi, gole profonde e lussureggianti, vigne, ulivi e aranceti che proiettano in un’altra dimensione, lontana da spiagge e acque limpide. Solo giunti a destinazione, nella città che fu la prima capitale della Grecia democratica, si torna a respirare un’atmosfera marittima e visitare i resti diMicene, potente regno che per quattro secoli (1600-1200 a.C.) dominò nell’area e influenzò la cultura ellenica.
Dove dormire: Pensione Isioni (elegante – con abbondantissima colazione e wi-fi gratuita)
Lo Stretto di Corinto si supera così velocemente da non rendersi quasi conto e Atene si profila all’orizzonte: sono 150 km rapidi che portano al Pireo o all’aeroporto Venizelos per raggiungere così le isole sparse nell’Egeo e dare il via a un’altra trance del viaggio.

giovedì 6 febbraio 2014

Olympia

"La pratica dello sport è un diritto dell'uomo. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà e fair-play." - estratto dalla Carta Olimpica.


Ad una ventina di chilometri da Zacharo c'è il sito archeologico dell'antica Olympia frequentato quotidianamente da migliaia di turisti che arrivano qui in autobus dal vicino porto di Katakolo (vicino Pirgos) dove fanno scalo le navi da crociera del mediterraneo.

Il sito è, quindi, subissato dai turisti e, per una visita completa, bisogna dedicargli più tempo del necessario.
Il sito archeologico in se è spettacolare, rovine di edifici e templi costituiscono una mappa in pietra scolpita sotto dolci colline.



E' possibile vedere il tempio di Zeus, al quale l'intero complesso era dedicato e per il quale, ogni 4 anni, venivano celebrati i famosi giochi (conosciuti oggi come "Olimpiadi"). I giochi erano la massima espressione sportiva dell'epoca, si tennero fino all'abolizione avvenuta nel 394 d.C. e vi potevano partecipare solo atleti uomini. Durante il periodo dei giochi venivano interrotte anche le ostilità tra gli stati in guerra.

La visita del sito permette di vedere i vari "tesori", veri e propri templi che custodivano offerte votive alle divinità. Ci sono la palestra in cui gli atleti si allenavano, i templi consacrati alle divinità e lo stadio in cui venivano svolti i giochi.










Il complesso archeologico di Olympia è composto anche da 4 musei, il più importante è il museo archeologico.

All'interno sono riportati, seppur parzialmente, gli spettacolari frontoni dei templi, delle rappresentazioni scultoree delle 12 fatiche di Ercole, la fantastica statua di "Ermes di Prassitele" mentre conduce il piccolo Dioniso sul monte Nysa.








martedì 4 febbraio 2014

Cefalonia


Anche il soggiorno a Cefalonia, come quello a Zacinto, era orientato al riposo e al mare. Avevo però in programma di vedere alcune spiagge, soprattutto della parte nord dell'isola, e qualche paese, Argostoli, il capoluogo, compreso.


Per questo ho scelto il paesino di Agia Efimia come base, sarei stato vicino a molte spiagge del versante nord e proprio ad Agia Efimia ha sede un centro Diving; speravo di regalarmi almeno una giornata di immersioni anche qui a Cefalonia.
Questo paesino si trova sul versante orientale dell'isola, stretto in una gola tra due montagne ripide che lo proteggono a nord e sud e lasciano un piccolo golfo come sbocco sul mare. La posizione è spettacolare con l'isola di Itaca a fare da sfondo.

Di suo, Agia Efimia non ha una vera e propria spiaggia se non una sottile striscia di ghiaia larga appena un paio di metri. L'acqua del golfo è comunque pulita, ma il molo del paese, che si sviluppa sul lato sinistro del golfo, fronteggia la spiaggia ed il colpo d'occhio non è dei più belli.









Al di fuori del paese, dove il piccolo golfo si apre allo stretto che da nord, tra Cefalonia e Itaca, conduce al porto di Sami (il porto più grande dell'isola) si schiudono punti di accesso al mare, non si possono definire spiagge, in quanto la sabbia o la solita ghiaia mancano nella maggior parte dei casi. Le piccole baie di roccia si aprono su un mare limpido e, com'è facile immaginare, sono sempre sovraffollate.



Agia Efimia

 La spiaggia più conosciuta di Cefalonia è senz'altro Myrtos bay, a soli 15 minuti da Agia Efimia. Anche questa spiaggia, come la maggior parte delle spiagge che ho incontrato, è pressoché deserta fino alle 10 di mattina dopo di che arrivano flotte di auto e interi autobus a scaricare bagnanti che si trattengono fino a sera.

Myrtos bay
Fortunatamente la spiaggia è enorme ed in gran parte libera, chi arrivasse qui nelle ore di maggior affollamento deve portarsi almeno un ombrellone per proteggersi dal sole.
Myrtos bay è la spiaggia scenograficamente più bella di Cefalonia e tra le più belle di tutta la Grecia. La vista dall'alto è spettacolare, complici le ripide scogliere che la circondano sui tre lati, scogliere di calcare bianco come bianca è la spiaggia.

Il mare attraversa molte delle gradazioni del blu, da molto intenso al largo fino a diventare celeste in prossimità della riva. La spiaggia, formata da ciottoli e ghiaia di calcare arrotondato, si dissolve nell'acqua marina tanto da dare l'effetto di latte versato nel mare.
La visibilità infatti è pari a zero; con la maschera non riuscivo a vedere il palmo della mia mano.
Il fondale tende a scendere molto rapidamente, dopo appena 5 metri l'acqua è già abbastanza alta da coprirmi completamente.

Anche la sabbia, composta da ghiaia e sassi, non è molto comoda per camminare a piedi nudi. Le scarpe da scogli sono molto utili se si vuol godere di questa splendida spiaggia senza troppi fastidi.
Affascinante anche il suono che produce l'infrangersi delle onde sulla battigia. I ciottoli arrotondati che sbattono e rotolano tra di loro producono un suono basso e costante, a mio avviso molto rilassante.

Myrtos bay è senz'altro una spiaggia bellissima se vista da lontano. Scenograficamente incredibile ma, all'atto pratico, non molto "comoda" e, visto che sono in compagnia di un bimbo, poco adatta ai sui divertimenti.










Kiriaki beach
Da Myrtos bay verso sud si apre l'omonimo golfo di Myrtos, il golfo è circondato da piccole baie e spiagge dove la visibilità dell'acqua torna ad essere quella "normale" e i ciottoli sono sostituiti da una componente importante di sabbia. La spiaggia di Kiriaki è molto meno affollata di Myrtos sebbene si trovi a pochi chilometri di distanza. Un ulteriore deterrente (almeno per gli autobus) è che la strada per arrivare non è delle migliori. Contorta e dissestata non è di facile accesso, ma qui ci si può concedere un po' di riposo. Arrampicato a metà collina c'è anche un ristorante di poche pretese, ma che per un'insalata greca chiede pochi spicci. Per arrivarci bisogna risalire una ripida scalinata che, solo questa, fa venir fame.

Alla ricerca di altre spiagge per Cefalonia, mi sono spinto all'estremo nord. Geograficamente  questa piccola penisola presenta alte montagne che scendono a picco nel mare e non di rado si aprono piccole spiagge o baie difficilmente accessibili, ma molto spettacolari. Tutta la zona è caratterizzata da una vegetazione rigogliosa e da vedute spettacolari. Una curiosità: su tutto il versante nord occidentale dell'isola arrivano le trasmissioni radio italiane: Radio Capital, 101, Rai1, 2 e 3… non Radio 105 (la solita coperta corta).














Sulla punta più settentrionale, poco lontano da Fiskardo, il paese più importante della zona, c'è una piccola insenatura straordinario. Si tratta della baia di Emblissi.
Anche qui la sabbia non compare minimamente, tutta la spiaggia è composta di pietre e scogli.




Emblissi bay
L'acqua limpida ed il fondale fanno si che il mare prenda dei colori inusuali. Il fondale (dove stranamente c'è un po' di sabbia) è bellissimo, con maschera e respiratore c'è veramente da divertirsi.
Pesci colorati e stelle marine molto grandi e di colore arancione,  sono tranquilli compagni di bagni interminabili.


Sul versante orientale di Cefalonia ho passato un intero pomeriggio sulla spiaggia di Sami.
La spiaggia è in gran parte libera ed è di facile accesso; a lato del campeggio di Sami (Camping Karavomilos) c'è la spiaggia con ombrelloni e sdraio (a pagamento) e, volendo,  piscina e bar del campeggio.
Sami beach

Per il resto, la lunga spiaggia è composta dai soliti ciottoli e ghiaia, non è molto frequentata ed il panorama che si osserva è affascinante.
Sopra un' acqua di un intenso blu scuro "galleggia" l'isola di Itaca proprio davanti agli occhi e il versante orientale di Cefalonia sulla sinistra, con una folta vegetazione  e alte montagne a caratterizzarne il paesaggio.
Non mi è sembrata, però, una di quelle spiagge che non dimenticherò mai.




Antisamos beach
Risalendo la collina sopra Sami si arriva ad una spiaggia che, per alcuni aspetti, è una di quelle che sarà difficile dimenticare. Si tratta della spiaggia di Antisamos, le alte e rigogliose colline che la circondano compongono una cornice impressionante. Il mare è bellissimo e la spiaggia, nonostante i soliti sassi e la ghiaia, è comunque spettacolare.












C'è poi da considerare il fatto che la spiaggia gode della stessa fama di Myrtos bay, fama meritata per la sua bellezza, ma che la rende, inevitabilmente, sovraffollata.
Ciottoli e ghiaia sono ormai compagni di vacanza, ma rendono necessario l'affitto di sdraio ed ombrellone visto che sdraiarsi o sedersi su questi sassi è oltremodo scomodo.



Per quanto riguarda i paesi da visitare, qui a Cefalonia, ho scelto Argostoli (il capoluogo), Fiskardo, Assos e Sami.
Fiskardo
C'è da dire che tutti i paesi della zona (isole ed entroterra) sono stati completamente rasi al suolo dal terremoto del 1953, hanno così perso la maggior parte del loro fascino.
Fanno eccezione Fiskardo, all'estremo nord dell'isola, e Assos che miracolosamente vennero risparmiati dalla distruzione.

Fiskardo è un piccolo paese perfettamente conservato soprattutto nella parte intorno al molo. Le facciate delle case color pastello ed i fiori variopinti presenti un po' ovunque compongono un colpo d'occhio fantastico.
La nota dolente è l'intenso viavai di turisti che affollano costantemente il centro. L'attracco di grossi traghetti stipati di gente congestiona ulteriormente le strette vie del centro, turisti invasati con macchinette fotografiche al collo non perdono tempo ad affollare i numerosi negozi di cianfrusaglie.
Visto il traffico di gente i ristoranti si sono adeguati, il conto presentato è comparabile solo ai ristoranti di Rimini.



Il piccolo paesino di Assos, invece, si è sviluppato  nel piccolo lembo di roccia che unisce Cefalonia ad uno sperone roccioso poco lontano dalla costa.
Questo piccolo paese, come Fiskardo, conserva gli edifici originali in "stile veneziano" perfettamente ristrutturati.
Assos ha due piccole spiagge che si aprono ai due opposti versanti della lingua di roccia, anche queste rocciose e superaffollate.
Arrivano qui moltissimi turisti, per lo più in auto, tanto che il paese non riesce a riceverli. Difficilissimo trovare un parcheggio in tutta la zona ed anche i ristoranti sono pieni durante tutto l'arco della giornata.


Argostoli



Per ultimo arrivo ad Argostoli, il capoluogo dista tre quarti d'ora da Agia Efimia. I due paesi sono praticamente agli antipodi di Cefalonia. I chilometri non sono molti, ma l'orografia dell'isola è abbastanza complicata. Montagne molto alte e valli profonde costituiscono il profilo di tutta l'isola fino a raggiungere i 1628 metri del monte Ainos.



Il centro di Argostoli è stato completamente ricostruito a perfetta copia di come doveva apparire prima del terremoto. Geograficamente gode di una posizione molto favorevole, adagiata sul dolce pendio di una bassa collina affacciata su un piccolo golfo riparato. Il mare aperto, lo Ionio, si apre proprio alle sue spalle.
Il centro ruota tutto intorno a Plateia Vallianou, piena di ristorante e di gente a passeggio.




Cefalonia sott'acqua:
Come da programmi avrei passato almeno una giornata sotto il livello del mare e, come già detto, ad Agia Efimia ha sede un centro diving molto organizzato (aquatic.gr)
Noleggiata l'attrezzatura e compilati i moduli di rito siamo usciti in mare. La mattinata già calda, il cielo limpido ed il mare immobile già promettevano bene.
In 5 minuti siamo arrivati ai siti d'immersione, vicinissimi al porto e a ridosso di calette raggiungibili solo via mare. Espulsa l'aria del "giubbotto di galleggiamento" (il GAV) si scende su un fondale basso, 7 o 8 metri e si parte costeggiando la parete di sinistra; nel frattempo la profondità è arrivata a quasi 25 metri e raggiungiamo il primo obbiettivo dell'immersione. Un'enorme mina inesplosa (e disinnescata) che riposa placidamente su una parete scoscesa di roccia e sabbia. La forma sferica e il grande foro superiore la fanno assomigliare ad un'anfora affondata con chissà quale nave.
Proprio questo è il secondo target dell'immersione, si risale fino a 12/15 metri per tornare verso il gommone. La parete, questa volta sulla nostra destra, è cosparsa di resti di anfore romane (così ci aveva riferito la guida durante il briefing pre-immersione). Sono riconoscibili i particolari manici e il collo stretto ed allungato. Ce ne sono migliaia raggruppati in punti precisi, segno che il carico o la nave stessa   erano naufragati proprio su queste coste per chissà quale incidente. Magari una tempesta improvvisa che le ha spinte su questi scogli acuminati che risalgono fino al pelo dell'acqua.
Dopo 45 minuti si chiude una bellissima immersione, coronata da un branco di piccoli pesci che saltano fin fuori dall'azzurra superficie dell'acqua a formare archi d'argento, segno che stanno scappando da qualche predatore.

Finisce così anche il soggiorno a Cefalonia e con questo la mia vacanza. Ritorno sulla terraferma grazie all'enorme traghetto che mi scaricherà a Patrasso, destinazione Atene.
Vorrei chiudere con un avviso importante ed alcuni suggerimenti pratici:
L'avviso importante può interessare chiunque si trova, come me, sull'"autostrada" che da Patrasso porta verso Atene costeggiando il profilo nord del Peloponneso (quella di maggior importanza e volume di traffico), l'autostrada 8A.
L'autostrada è a pagamento come se fosse una VERA autostrada ma c'è da aver paura. Probabilmente è LA STRADA PIU' PERICOLOSA CHE HO MAI PERCORSO!


Non tanto per le curve che ne rendono sinuoso il tracciato, ma più che altro per le sole due corsie che la compongono. Una corsia per ogni senso di marcia; solo in rari casi le due corsie sono separate da uno spartitraffico in cemento.
L'asfalto è in buone condizioni, questo porta gli automobilisti a correre più del normale. Il sorpasso è agevolato dall'auto più lenta spostandosi con metà veicolo sulla corsia d'emergenza, ampia quanto la carreggiata normale. Questa manovra, però, è a unico arbitrio dell'auto più lenta e non di rado porta la macchina veloce a superare la doppia linea continua centrale ed a sfiorare le auto che corrono nel senso contrario. Il tutto è ulteriormente reso più pericoloso dai frequenti lavori sul tracciato ed ai lati delle carreggiate con conseguente aumento di mezzi pesanti. Per non parlare dei bus che, stracolmi, trasportano turisti da un capo all'altro del Peloponneso. ATTENZIONE!

Per chi desiderasse muoversi con i traghetti tra le magnifiche isole Ioniche può avvalersi della collaborazione di Kefalonia-information.com, grazie a questo sito sono riuscito ad avere in anticipo i biglietti dei traghetti per le tratte minori (solitamente non reperibili in agenzia). Sito ricchissimo di informazioni su tutti gli aspetti dell'isola, dagli alloggi alle spiagge.

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